Cosa manca alla tua campagna advertising su Facebook
Firenze, corso di Laurea in Lettere e Filosofia, dipartimento di Italianistica: lezione di Biblioteconomia.
Il professor H., oxoniense brillantemente prestato allo studio degli incunaboli rinascimentali, illustra, con sagace ironia, come, se di un libro si conservano molte copie, quel libro sicuramente non dev’essere stato un best-seller. Bastano pochi minuti e l’ostinazione che avevamo verso la comprensione di un testo misterioso e pertanto intrigante come l’Hypnerotomachia Poliphili, si rivela nella sua vera natura: un vezzo da bibliofili. Quel testo, capolavoro assoluto dell’arte tipografica veneziana e non solo, era stato un disastro dal punto di vista editoriale. Come facciamo a saperlo? Perché se ne conservano innumerevoli copie.
Che invece scarseggiano per testi come l’Orlando Innamorato e il Furioso e tutta la letteratura cavalleresca in mezzo. Perché? Perché ebbero fortuna. Perché furono divorati dai lettori delle corti rinascimentali. Perché avevano un pubblico.
Ora. Prendete un piano editoriale impeccabile, testi intelligenti scritti con passione dedizione e competenza, una cura del visual fuori dal comune… buttateli dentro Facebook, in pasto ai 25.000.000 di utenti che ogni giorno scorrono le proprie bacheche. Cosa accadrà? Che se siete fortunati, quel post lo leggeranno tuo marito, tua cognata e il suo amico, per poi affogare per sempre nel mare magnum dei newsfeed. Se non sei fortunato, rimane in tutta la sua autoreferenziale bellezza sulla bacheca della tua pagina per sprofondare dopo qualche giorno oltre la linea di piega…
Il punto è che non basta scrivere bene, di cose interessanti, e presentarle in modo accattivante. E non basta dare un po’ di gas, fare una bella campagna sponsorizzata, generare molte visualizzazioni e sperare che il nostro post venga notato dalle persone giuste. Il punto è che bisogna andarle a cercare le persone giuste.
Quelle potenzialmente o veramente interessate alle nostre proposte. E come fai ad intercettarle? Calibrando e costruendo ad hoc il tuo target. Del resto, la promessa di Facebook ADV è ”trovare le persone giuste, catturare la loro attenzione e raggiungere risultati concreti con facilità”.
Esistono varie strade per arrivare a questa meta. L’importante è non perderla mai di vista. Possiamo creare pubblici personalizzati in base agli interessi, simili (i cosiddetti lookalike), attingere, attraverso la configurazione del pixel, al traffico del nostro sito web o degli utenti della nostra app, usare una customer list: è una funzionalità potente, da usare con la giusta dose di buon senso e creatività. Cerchiamo di immaginare chi può essere davvero interessato ai nostri contenuti e rivolgiamoci direttamente a lui.
Così facendo faremo un favore anche a coloro che, del nostro prodotto o servizio, non sanno proprio cosa farsene.
È una questione di educazione, oltre che di ottimizzazione del budget ;)