Gruppo Clabo e il Premio Digital Strategy SIGEP 2018
Si fa sempre un po’ fatica a celebrarsi. Almeno da queste parti. Impegnati come siamo nella preziosa arte dell’autocritica, nella tensione verso il miglioramento continuo, in un mondo – quello digitale – in costante mutamento. Crediamo sia stata proprio questa propensione, quella all’evoluzione, ad averci portato un riconoscimento ufficiale: il Gruppo Clabo è stato nominato durante la quarantesima edizione del Sigep, come best practice nella categoria “Digital Strategy 2018“. Quando si vince un premio, di solito, si festeggia. E noi lo facciamo riflettendo sui perché e condividendo questo successo (piccolo per noi, grande per il cliente) con chi lo ha reso possibile.
Prima di tutto, il Cliente
Sì, prima di tutto il Cliente, perché senza i Clienti non sarebbe possibile far bene un lavoro come questo. Si fa un gran parlare di storytelling, senza riflettere a fondo sul fatto che si può costruire una bella storia solo se c’è qualcosa da raccontare. Perché il digital marketing è una materia complessa, composta da due parole: “digital” appunto – e quella è una attitudine che mettiamo noi, e che deve essere coinvolgente, entusiasmante, contagiosa – e poi “marketing” – e quella è una materia che non può essere lasciata al caso. Non ci si improvvisa esperti di marketing. Il marketing è cuore e anima, è testa. Pensante. E mai come in questo caso, il Cliente ha pensato bene. Noi abbiamo messo il resto.
Digital Strategy, anno zero
Quando ho iniziato il percorso con Clabo, Martin Brando non esisteva. Era un’idea, abbozzata. Un’idea che necessitava di intuizione ed evoluzione. Ho iniziato a seguire l’azienda e i suoi marchi (Orion, Fb, Artic) da solo, ma mi rendevo conto che mancava qualcosa. Ma il grosso del lavoro era dare all’impresa una mentalità digitale. Dopo il primo anno, mi sono reso conto che serviva altro. Leggo a posteriori i criteri di valutazione, e ci trovo delle intuizioni poi sviluppate: i parametri contenutistici (il blog), le attività social (Facebook, Instagram e Pinterest), l’ADV; nel 2018, abbiamo lavorato a fondo sulle SITEMAP, sulla SEO, sulla presenza di CTA funzionali e form di contatto. E poi le thank you page, la presenza di strumenti di monitoraggio come Analytics e SemRush. E ancora, aggiungo io, i video (grazie alla preziosa collaborazione di Subwaylab), la grafica (grazie ad UpStudio) e il funnel di Marketing (grazie a B.mark).
Storytelling + Advertising
Se c’è una cosa che questo premio ci insegna è che storytelling e advertising possono coesistere. Quando si insiste su un unico tasto, si rischia di intestardirsi. Ma il lavoro paga sempre. Questa case history insegna diverse cose: la prima è che quando non conosci bene il tuo posizionamento c’è un solo modo per trovarlo: lavorare. La seconda è che le belle storie devono arrivare, e per farlo ci sono due step: costruirle e sponsorizzarle (una bella storia che non arriva a nessuno, non convertirà mai nulla). La terza è che i team funzionano se ognuno fa bene il suo mestiere. Per cui grazie a Daniele, Silvia, Lorenzo, Valentina, Sergio, Simone e a chi ha dato anima e cuore a questo progetto prima di loro, Elisa e Maria Luisa. La quarta e ultima è che il content marketing è un alleato prezioso se c’è una strategia che differenzia i tuoi brand da quelli della concorrenza.
Due aziende non possono possedere la stesse parola nella mente di un cliente potenziale.
I pillar della Digital Strategy del Gruppo Clabo
La digital strategy non si improvvisa. Il lavoro fatto con il gruppo Clabo comprende progettazione, programmazione e analisi. Questi sono secondo noi i pilastri di una buona strategia.
La progettazione serve a settare gli obiettivi sia nel breve che nel lungo periodo, abbiamo cercato di fissare sempre obiettivi raggiungibili e provare ad alzare l’asticella solo una volta raggiunti. La strategia poi va programmata: abbiamo sviluppato in condivisione con l’azienda un piano editoriale, in modo da definire i contenuti e le azioni da portare avanti. Questo è il modo migliore e sicuramente il più efficace per condurre il progetto con efficacia: i contenuti vanno organizzati e strutturati con metodo per far sì che arrivino alle giuste persone e nel giusto modo. Partendo da una storia: nel caso del Gruppo Clabo la pasticceria come opera d’arte, il gelato come innovazione, l’unicità del locale. Parole chiave come “esposizione” e “conservazione”. L’utilizzo di testimonial (Iginio Massari e Paolo Brunelli su tutti), ambassador e influencer. La scelta di nuovi media – i video su Facebook e le stories su Instagram – per coinvolgere il pubblico di riferimento. La costruzione stessa di un pubblico di riferimento, potenziale acquirente delle vetrine Orion e Fb.
Infine il terzo pilastro è l’Analisi. Analizzare i risultati ottenuti è fondamentale per migliorare e modificare (senza snaturare) la strategia. Vogliamo prima di tutto che il nostro lavoro dia valore al cliente e dobbiamo essere certi che la strada che percorriamo sia quella giusta.
Questo riconoscimento rappresenta per noi un punto di partenza. Il meglio deve ancora venire!